Cittadina della provincia di Viterbo, a circa
270 metri di altezza sul versante NO di un rilievo vulcanico (Monte Lucchetti,
364 metri), che declina verso un piccolo lago craterico, omonimo del centro. Il
clima è del tipo Csa collinare, ma alcuni tratti della originaria macchia
mediterranea rimangono ormai solo nelle forre.
Il sito si trovava al confine tra gli agri
falisco ed etrusco, e in età romana nel punto in cui la Cassia si sdoppiava
nelle direttrici Sutrina e Ciminia (la Cassia odierna passa alcune centinaia di
metri a est del centro). Il tracciato della seconda venne risistemato nel XVI
secolo dal Vignola, per unire ancor più scenograficamente il locale palazzo dei
Farnese con quello di Caprarola (successivo, ma ben più imponente).
Il territorio è adibito prevalentemente a
colture e pascolo, e tra il centro e il lago si sta sviluppando un'area
industriale e commerciale; notevole il flusso di pendolari con Roma. La
popolazione, di circa 2300 abitanti, è in lento aumento.
Il
piccolo paese è formato da due contrade, Corso romano e Borgo Aldobrandino.
Nella piazza dell’abitato si erge la Chiesa di S. Croce, con un campanile
a vela sul lato sinistro, qui vi sono custodite le reliquie dei Santi Vincenzo e
Anastasio. Più avanti, nella via principale, c’è il Palazzo Cardinalizio,
fu monastero e residenza di Alessandro Farnese, nipote di Paolo III. Altro monumento è la Chiesa di S. Giuseppe
del '600, originale per il suo stile orientalizzante con cupola ottagonale.
Sulle rive del piccolo lago di Monterosi (appena tre chilometri quadrati) detto
anticamente Janula, nel 1155 avvenne l’incontro fra Adriano IV e Federico
Barbarossa: l'imperatore non aiutò il pontefice a scendere da cavallo tenendogli
la staffa e per tutta risposta Adriano IV gli rifiutò il bacio della
pace. Un
altro episodio degno di nota: nel 1649 le campagne che circondano il paese
furono teatro dell’assassinio del nuovo Vescovo di Castro nominato dal Papa
Innocenzo X da parte dei sicari di Ranuccio Farnese. Il grave fatto scatenò
l'ira di Papa Innocenzo X, che ordinò la distruzione della città farnesiana di
Castro.
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